L’ultimo resoconto del mercato immobiliare redatto dalla FIMAA-Confcommercio mette in luce una significativa trasformazione nel comportamento degli acquirenti e un rinnovato interesse verso il settore immobiliare. Con un incremento del 13,8% di persone interessate all’acquisto di nuove abitazioni entro l’anno, emergono nuove sfide e opportunità che merita esplorare approfonditamente.

Trend di Acquisto e Fattori di Influenza

L’anno 2023 ha segnato una fase di transizione significativa per il mercato delle vendite immobiliari. Nonostante una flessione iniziale delle vendite del 11,8% nei primi nove mesi, come evidenziato dai dati dell’Agenzia delle Entrate, la proiezione annuale suggerisce una lieve riduzione di questo divario al 10,6%. Allo stesso tempo, si è registrato un aumento del 1,8% nei prezzi, particolarmente influenzato dal mercato delle nuove costruzioni.

Santino Taverna, presidente della FIMAA, evidenzia una crescente preferenza verso unità immobiliari con migliorie energetiche, nonostante una riduzione proporzionale delle case nuove vendute – dal 34,8% nel 2010 al 17,7% nel 2023 – a causa di una limitata disponibilità.

Impatto del Sentiment Economico e delle Condizioni di Mercato

Il miglioramento generale del sentiment di mercato è sostenuto da una diminuzione dei tassi di interesse sui mutui e da alti canoni di locazione. Quest’ultimi hanno incentivato non solo piccoli e medi investitori a acquistare immobili da mettere a reddito, ma anche grandi investitori, concentrati su immobili prime nelle aree urbane o turistiche.

Tuttavia, alcuni ostacoli persistono, inclusi i costi elevati di ristrutturazione, le preoccupazioni economiche legate ai tassi dei mutui e alla situazione occupazionale, nonché un quadro normativo e fiscale complesso, che include problematiche come la classificazione energetica e la tassazione sulle plusvalenze.

Previsioni per il futuro

Guardando al futuro, Andrea Oliva, Coordinatore Uffici Studi FIMAA, prevede che il mercato delle locazioni sarà caratterizzato da un forte mismatch tra domanda e offerta. Con il 66,7% degli associati che prevede un aumento della domanda di immobili in affitto, molto probabilmente dovuto alle difficoltà di accedere ai mutui e agli alti tassi di interesse, il panorama delle locazioni si preannuncia in evoluzione.

Per quanto riguarda l’offerta, quasi la metà degli associati teme una riduzione della disponibilità, mentre il 48,8% prevede stabilità e solo il 7,3% anticipa un aumento. In termini di canoni di locazione, il 58% degli agenti prevede ulteriori aumenti, il 37,1% si aspetta stabilità e meno del 4,9% ipotizza un rilassamento dei prezzi.

Conclusione

Il mercato immobiliare italiano sta attraversando un periodo di notevoli cambiamenti, guidato da una rinnovata fiducia dei consumatori e un crescente interesse verso l’acquisto di abitazioni. Tuttavia, le sfide legate alle condizioni economiche, normative e di offerta richiedono una strategia attenta per coloro che operano nel settore. Per gli agenti di Pregio Immobiliare, comprendere queste dinamiche è essenziale per guidare i clienti attraverso un panorama in continua evoluzione e per massimizzare le opportunità in un mercato tanto competitivo.


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Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza di grande rilevanza per quanto riguarda l’esenzione dall’Imposta Municipale Unica (IMU) sull’abitazione principale. La decisione della Suprema Corte ha riaffermato un principio giuridico fondamentale: per ottenere l’esenzione IMU, è necessario che la residenza anagrafica e la dimora abituale del contribuente coincidano. Questa sentenza rappresenta un tassello importante nella complessa giurisprudenza italiana in materia di tributi locali e solleva nuove riflessioni sull’interpretazione delle norme fiscali in relazione alle dinamiche familiari contemporanee.

Il Caso Esaminato dalla Corte di Cassazione

Il caso analizzato dalla Corte di Cassazione trae origine dal ricorso di un contribuente al quale era stata negata l’esenzione dall’IMU per la sua abitazione principale. La motivazione del rifiuto risiedeva nel fatto che il contribuente non aveva la residenza anagrafica presso l’immobile per il quale richiedeva l’esenzione, nonostante vi dimorasse abitualmente. La situazione era ulteriormente complicata dalla presenza di una compagna, che invece aveva ottenuto l’esenzione per la propria abitazione, nella quale risiedeva insieme alla figlia.

Nonostante le argomentazioni avanzate dal contribuente, il Tribunale di primo grado e successivamente la Corte d’Appello avevano respinto il suo ricorso. Entrambi i gradi di giudizio avevano rilevato l’assenza della residenza anagrafica nell’immobile in questione, un requisito fondamentale per l’ottenimento dell’esenzione. Di fronte a queste decisioni, il contribuente ha deciso di rivolgersi alla Corte di Cassazione, nella speranza di vedere riconosciute le proprie ragioni.

L’Indispensabile Coincidenza tra Residenza Anagrafica e Dimora Abituale

Con l’ordinanza n. 19684/2024, la Corte di Cassazione ha confermato le decisioni delle corti inferiori, sottolineando un principio ormai consolidato nella giurisprudenza italiana: per poter beneficiare dell’esenzione IMU sull’abitazione principale, è indispensabile che l’immobile in questione sia non solo la dimora abituale del contribuente, ma anche il luogo in cui è stabilita la sua residenza anagrafica.

I giudici della Suprema Corte hanno fatto riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022, che aveva già affrontato la questione della coincidenza tra residenza e dimora abituale. In particolare, quella sentenza aveva dichiarato l’incostituzionalità dell’obbligo di coincidenza della residenza e della dimora abituale per l’intero nucleo familiare. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha precisato che, nonostante questa possibilità di diversificazione delle residenze tra i membri di una coppia, per ciascun soggetto che richieda l’esenzione è comunque necessario che la residenza anagrafica e la dimora abituale coincidano nell’immobile in questione.

La Nozione di “Abitazione Principale” e l’Esenzione IMU: Un’Interpretazione Rigida ma Necessaria

La sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito ulteriormente l’interpretazione della nozione di “abitazione principale” ai fini dell’esenzione IMU. Secondo la Corte, anche se esiste una certa flessibilità nella determinazione delle residenze dei coniugi o delle persone unite civilmente, questa flessibilità non può mai superare il requisito della coincidenza tra residenza anagrafica e dimora abituale per l’immobile per cui si richiede l’esenzione.

Questo principio giuridico, già presente in precedenti pronunce, acquista particolare importanza in un contesto normativo che ha visto negli ultimi anni tentativi di adattamento alle nuove esigenze sociali e familiari. La possibilità di stabilire residenze separate, infatti, risponde a una realtà sociale in cui le dinamiche familiari sono sempre più complesse e diversificate. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha voluto fissare un limite chiaro: l’esenzione fiscale non può essere concessa in mancanza della residenza anagrafica nell’immobile per cui si richiede l’agevolazione.

Riflessioni sull’Impatto della Sentenza: Una Tutela Contro Abusi e un Invito a Riflettere sulla Normativa Fiscale

La rigidità interpretativa mostrata dalla Corte di Cassazione può essere vista come una necessaria misura di tutela contro potenziali abusi o comportamenti elusivi da parte dei contribuenti. Da un lato, infatti, la Corte vuole evitare che l’esenzione IMU venga utilizzata in maniera strumentale, ovvero al solo fine di ottenere un indebito vantaggio fiscale. Dall’altro lato, tuttavia, questa interpretazione rigorosa solleva alcune riflessioni sul rapporto tra normativa fiscale e realtà sociale.

In una società in continua evoluzione, dove le famiglie assumono forme sempre più diversificate e dinamiche, la legislazione fiscale dovrebbe forse tenere conto di queste nuove realtà, cercando un equilibrio tra la necessità di prevenire abusi e l’esigenza di rispondere alle mutate condizioni di vita delle persone. La sentenza della Corte di Cassazione, pur confermando un principio di rigore giuridico, apre dunque uno spazio di riflessione importante sul futuro della normativa fiscale italiana.

Conclusioni: La Sentenza della Corte di Cassazione e le Implicazioni per il Contribuente

In conclusione, la pronuncia della Corte di Cassazione ribadisce l’importanza della coincidenza tra residenza anagrafica e dimora abituale per l’ottenimento dell’esenzione IMU sull’abitazione principale. Questo requisito si dimostra ancora più stringente in un contesto normativo che, pur riconoscendo una certa flessibilità nella gestione della residenza da parte dei coniugi o delle persone unite civilmente, impone il rispetto rigoroso delle condizioni stabilite dalla legge per beneficiare delle agevolazioni fiscali.

Per i contribuenti, ciò significa che, nel pianificare le proprie scelte abitative e fiscali, è fondamentale tenere conto di queste disposizioni per evitare spiacevoli sorprese. La conoscenza e il rispetto delle norme vigenti sono, infatti, la migliore strategia per gestire in maniera efficace le proprie responsabilità fiscali e beneficiare delle agevolazioni previste dalla legge.


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L’acquisto e la vendita di una casa in Italia comportano diverse imposte e tasse, variabili in base a fattori come la natura del venditore, la tipologia dell’immobile e il fatto che si tratti di una prima o seconda casa.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio tutte le imposte legate a queste operazioni, insieme a informazioni utili sul sistema del prezzo-valore, le imposte sul mutuo e le spese notarili.

Tasse sull’Acquisto di una Casa

Acquisto di una Prima Casa

Da un Privato:

  • Imposta di Registro: 2% del valore catastale. Questa tassa è calcolata sul valore catastale dell’immobile, spesso inferiore al prezzo di mercato.
  • Imposta Ipotecaria: Fissa a 50 euro.
  • Imposta Catastale: Fissa a 50 euro.

Da un’Impresa:

  • Imposta di Registro: 200 euro.
  • Imposta Ipotecaria: 200 euro.
  • Imposta Catastale: 200 euro.
  • IVA: 4%.

Acquisto di una Seconda Casa

Da un Privato:

  • Imposta di Registro: 9% del valore catastale, con un minimo di 1.000 euro.
  • Imposta Ipotecaria: Fissa a 50 euro.
  • Imposta Catastale: Fissa a 50 euro.

Da un’Impresa:

  • Imposta di Registro: 200 euro.
  • Imposta Ipotecaria: 200 euro.
  • Imposta Catastale: 200 euro.
  • IVA: 10% per abitazioni non di lusso e 22% per le abitazioni di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9).

Agevolazioni Prima Casa

Per usufruire delle agevolazioni fiscali “prima casa”, è necessario che:

  • L’immobile non sia classificato come di lusso.
  • Sia situato nel comune di residenza dell’acquirente entro 18 mesi dall’acquisto.
  • L’acquirente non sia titolare esclusivo di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un’altra casa acquistata con le stesse agevolazioni.

In caso di vendita prima di cinque anni dall’acquisto, le agevolazioni sono perse e l’acquirente deve pagare le imposte risparmiate più una sanzione del 30% delle stesse.

Tasse sulla Vendita di una Casa

Plusvalenza Immobiliare

La plusvalenza, ovvero il guadagno realizzato dalla vendita di un immobile, è soggetta a tassazione se:

  • L’immobile viene venduto entro cinque anni dall’acquisto.
  • Non è stato utilizzato come abitazione principale per la maggior parte del periodo tra l’acquisto e la vendita.

La plusvalenza è calcolata come la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto dell’immobile, aumentato di eventuali spese documentate per interventi di manutenzione straordinaria. La tassa sulla plusvalenza è del 26%.

Sistema del Prezzo-Valore

Il sistema del prezzo-valore consente di tassare il trasferimento degli immobili sulla base del loro valore catastale, indipendentemente dal prezzo di mercato. Questo sistema è utilizzabile nelle compravendite tra privati e offre vantaggi significativi in termini di trasparenza ed equità fiscale. Il prezzo-valore implica che le imposte di registro, ipotecaria e catastale siano calcolate sulla base del valore catastale, riducendo così il rischio di accertamenti fiscali e garantendo una maggiore prevedibilità delle imposte da pagare.

Imposte sul Mutuo

Quando si accende un mutuo per l’acquisto della casa, sono previste ulteriori imposte:

  • Imposta Sostitutiva: Per la prima casa, l’imposta sostitutiva è pari allo 0,25% dell’importo del mutuo. Per la seconda casa, l’imposta sostitutiva è del 2%.
  • Queste imposte sono dovute all’atto della stipula del mutuo e vengono generalmente trattenute direttamente dalla banca erogatrice del mutuo.

Spese Notarili

Le spese notarili variano in base al valore dell’immobile e alla complessità dell’atto. Queste spese includono:

  • Onorario del Notaio: Variabile in base al valore dell’immobile.
  • Tasse per la Registrazione: Include le spese di registrazione, trascrizione e voltura catastale.
  • Altri Costi Aggiuntivi: Possono includere certificazioni, visure catastali e ipotecarie.

Conclusione

L’acquisto e la vendita di immobili in Italia comportano diverse tasse e imposte che variano in base a fattori come la tipologia di immobile, il venditore e se l’acquirente beneficia delle agevolazioni prima casa. È cruciale conoscere queste regole per evitare errori costosi e sfruttare al meglio le agevolazioni disponibili. Per garantire una gestione efficace di queste transazioni, è consigliabile consultare un notaio o un consulente fiscale esperto.

Il Ruolo di Pregio Immobiliare

Pregio Immobiliare è l’agenzia ideale per supportarti nelle tue operazioni immobiliari, offrendo consulenza e assistenza personalizzata. La nostra profonda conoscenza delle agevolazioni fiscali e delle normative vigenti ci permette di guidarti attraverso ogni fase dell’acquisto o della vendita, assicurando che tu possa beneficiare di tutte le opportunità disponibili. Contattaci per scoprire come possiamo aiutarti a realizzare i tuoi progetti immobiliari e a navigare con successo nel complesso panorama fiscale italiano.


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Scopri le Opportunità di Investimento Immobiliare in Italia: Trend, Profitti e Strategie Vincenti

Ti sei mai chiesto come trasformare l’investimento immobiliare in una fonte di guadagno redditizia? L’Italia, con il suo affascinante mix di storia, cultura e bellezze naturali, offre un mercato immobiliare ricco di potenziale. In questo articolo, ti guideremo attraverso le tendenze attuali del mercato immobiliare italiano, i principali fattori che influenzano il ritorno sugli investimenti e le strategie migliori per massimizzare i tuoi profitti. Preparati a scoprire come navigare nel mercato immobiliare italiano e a sfruttare al meglio le sue opportunità!

Introduzione all’investimento immobiliare in Italia

L’investimento immobiliare in Italia è uno dei modi più popolari per investire il proprio denaro. L’idea di possedere un pezzo di terra o un edificio e guadagnare soldi attraverso il suo utilizzo e la sua vendita è molto attraente per molti investitori. Inoltre, l’investimento immobiliare può essere un modo per diversificare il proprio portafoglio di investimenti e ridurre il rischio complessivo.

Tuttavia, come in qualsiasi altro mercato, l’investimento immobiliare in Italia ha i suoi pro e i suoi contro. Durante questo articolo, esamineremo in dettaglio i principali fattori da considerare quando si investe in proprietà immobiliari in Italia, in modo da aiutarti a prendere una decisione informata.

Il mercato immobiliare italiano: Situazione attuale e tendenze

Il mercato immobiliare italiano è stato negativamente influenzato dalla crisi economica globale del 2008, ma sta lentamente riprendendo. Secondo le statistiche, il mercato immobiliare italiano ha subito una diminuzione del 35% dal 2008 al 2015. Tuttavia, dal 2015, il mercato immobiliare ha cominciato a mostrare segni di ripresa. Infatti, nel 2019, il mercato immobiliare italiano ha mostrato un aumento del 2,7%, con un aumento del 5,9% delle transazioni immobiliari rispetto all’anno precedente.

Il mercato immobiliare italiano è molto frammentato, con un’ampia varietà di proprietà disponibili in diverse regioni del paese. Le città più grandi come Roma, Milano, Napoli e Firenze offrono un mercato immobiliare in costante crescita, con prezzi che variano a seconda della posizione e delle caratteristiche della proprietà. Tuttavia, i prezzi delle proprietà nel centro storico di queste città possono essere molto elevati.

Investitori italiani e stranieri nel mercato immobiliare italiano

Il mercato immobiliare italiano è composto da una combinazione di investitori italiani e stranieri. Gli investitori italiani sono generalmente interessati a investire in proprietà immobiliari nelle loro regioni o città natali, mentre gli investitori stranieri sono spesso alla ricerca di proprietà commerciali o residenziali in posizioni di alto prestigio.

Gli investitori stranieri possono trarre vantaggio dal mercato immobiliare italiano in quanto offre una vasta gamma di proprietà ad un prezzo competitivo rispetto ad altri mercati europei. Inoltre, la possibilità di acquistare proprietà in aree di grande prestigio come il centro di Roma o Firenze può essere molto attraente per gli investitori stranieri.

Tipi di investimento immobiliare in Italia

Ci sono diversi tipi di investimenti immobiliari disponibili in Italia. Uno dei più comuni è l’acquisto di proprietà come investimento a lungo termine. Questo tipo di investimento immobiliare implica l’acquisto di proprietà con l’obiettivo di guadagnare un reddito passivo attraverso l’affitto e la gestione della proprietà. Questa strategia di investimento richiede una pianificazione accurata e una buona gestione della proprietà al fine di ottenere un buon rendimento.

Un altro tipo di investimento immobiliare è l’acquisto di proprietà da ristrutturare. Questo tipo di investimento richiede un investimento iniziale relativamente basso e può offrire un potenziale di profitto elevato se la ristrutturazione viene effettuata con cura e attenzione. Tuttavia, la ristrutturazione di una proprietà può richiedere molto tempo e risorse.

Infine, gli investimenti immobiliari possono essere effettuati attraverso fondi immobiliari. Questi fondi sono costituiti da un gruppo di investitori che contribuiscono finanziariamente all’acquisto di proprietà immobiliari. Questo tipo di investimento immobiliare offre un’opzione per gli investitori che non desiderano gestire direttamente la proprietà.

Tipi di proprietà in cui investire in Italia

In Italia, ci sono diversi tipi di proprietà in cui gli investitori possono investire. Questi includono proprietà commerciali come uffici, negozi e magazzini, proprietà residenziali come case e appartamenti, e proprietà turistiche come hotel e bed and breakfast. La scelta della proprietà dipende dal tipo di investimento immobiliare che si intende effettuare e dalle preferenze personali dell’investitore.

I prezzi delle proprietà variano notevolmente a seconda della posizione, delle caratteristiche e delle dimensioni della proprietà. Le proprietà situate in posizioni prestigiose come il centro di Roma o Firenze possono essere molto costose, mentre le proprietà situate in aree meno conosciute possono essere più economiche.

Prezzo di acquisto e costi operativi in Italia

Il prezzo di acquisto di una proprietà in Italia dipende dalla posizione, dalle caratteristiche e dalle dimensioni della proprietà. Il mercato immobiliare italiano è molto frammentato e i prezzi possono variare notevolmente in base alla posizione della proprietà. In generale, le proprietà situate in posizioni prestigiose come il centro di Roma o Firenze sono le più costose.

Oltre al prezzo di acquisto, gli investitori immobiliari devono anche considerare i costi operativi associati alla gestione della proprietà, come le tasse, le spese legali, le spese di manutenzione e le spese generali di gestione. Questi costi possono variare a seconda della posizione e delle caratteristiche della proprietà.

Vantaggi dell’investimento immobiliare in Italia

L’investimento immobiliare in Italia offre diversi vantaggi. In primo luogo, offre un reddito passivo stabile attraverso l’affitto e la gestione della proprietà. In secondo luogo, l’investimento immobiliare può essere utilizzato per diversificare il proprio portafoglio di investimenti e ridurre il rischio complessivo. Infine, l’investimento immobiliare in Italia offre una serie di vantaggi fiscali, come la possibilità di detrarre le spese di manutenzione e gestione dalla propria dichiarazione dei redditi.

Svantaggi dell’investimento immobiliare in Italia

Come in qualsiasi altro mercato, l’investimento immobiliare in Italia ha i suoi svantaggi. In primo luogo, il mercato immobiliare italiano è soggetto a rischi come la fluttuazione dei prezzi e la diminuzione della domanda. In secondo luogo, l’investimento immobiliare richiede una buona gestione della proprietà, che può richiedere tempo e risorse. Infine, il sistema fiscale italiano può essere complicato e richiede una pianificazione accurata.

Strategie di investimento immobiliare in Italia

Ci sono diverse strategie di investimento immobiliare che possono essere utilizzate in Italia. Una delle strategie più comuni è l’acquisto di proprietà a lungo termine con l’obiettivo di guadagnare un reddito passivo attraverso l’affitto e la gestione della proprietà. Questa strategia richiede una buona gestione della proprietà e una pianificazione accurata al fine di massimizzare i rendimenti.

Un’altra strategia di investimento immobiliare è l’acquisto di proprietà da ristrutturare. Questa strategia richiede una buona comprensione del mercato immobiliare italiano e una buona gestione della proprietà. Tuttavia, se la ristrutturazione viene effettuata con cura e attenzione, questa strategia può offrire un potenziale di profitto elevato.

Infine, gli investimenti immobiliari possono essere effettuati attraverso fondi immobiliari. Questa strategia offre un’opzione per gli investitori che non desiderano gestire direttamente la proprietà.

Conclusione: L’investimento immobiliare in Italia fa per te?

In definitiva, l’investimento immobiliare in Italia può essere un modo interessante per investire il proprio denaro e diversificare il proprio portafoglio di investimenti. Tuttavia, come in qualsiasi altro mercato, è importante considerare attentamente i fattori che influenzano il potenziale di profitto e le strategie che possono essere utilizzate per massimizzare i rendimenti. Se sei interessato ad investire in proprietà immobiliari in Italia, ti consiglio di parlare con un esperto del settore per valutare le opzioni disponibili e prendere una decisione informata.


Investire in proprietà immobiliari in Italia può essere un modo interessante per investire il proprio denaro e diversificare il proprio portafoglio di investimenti. È fondamentale prendere decisioni informate e ben ponderate. Per ottenere una consulenza personalizzata e professionale, rivolgiti a Pregio Immobiliare, con il suo team di professionisti del settore immobiliare. Saremo lieti di valutare insieme a voi le diverse opzioni disponibili e di fornirvi assistenza nella presa delle decisioni più appropriate per il vostro futuro finanziario. Contatta Pregio Immobiliare oggi stesso per scoprire le opportunità che il mercato immobiliare italiano può offrire.

Tempi e margini di trattativa a confronto tra privati e agenzie

Le agenzie immobiliari vendono gli immobili in tempi più rapidi rispetto ai privati, con un margine di trattativa più basso. Questa è una delle principali conclusioni del rapporto “Il ruolo di agenzie e privati nelle compravendite immobiliari – come cambiano tempi e margini di trattativa” di AgentPricing.com di Reopla, società specializzata nella Big data Analysis e nella realizzazione di software innovativi e Avm (automated valuation mode) per il settore immobiliare.

Secondo il rapporto, a livello nazionale la media ponderata per completare una compravendita è di 6,4 mesi, ma quando si affida la vendita a un’agenzia, la tempistica scende a 5,8 mesi, rispetto ai 12,2 mesi necessari tra privati. Inoltre, il margine di trattativa mediamente dell’8,6% si riduce all’8,4% nelle compravendite gestite da agenzie, mentre sale al 10,2% nelle trattative tra privati.

Il rapporto evidenzia anche come solo il 14,1% delle operazioni di compravendita immobiliare sia gestito da privati, mentre l’85,9% è gestito da agenzie immobiliari. Bologna è la città in cui ci si affida maggiormente alle agenzie (89,4% degli immobili), mentre Messina è quella dove le trattative gestite dai privati sono più frequenti (25,2%).

Se si analizzano le 15 principali città italiane per popolazione, emerge che gli immobili affidati a privati vengono proposti a un prezzo mediamente del 13% più alto rispetto al reale valore di mercato. I sovrapprezzi più elevati si registrano a Venezia (+24,6%), Verona (+19,7%), Roma (+19,2%) e Genova (+17,1%), mentre la differenza minore si registra a Milano (+5,2%), Trieste (+6,5%) e Padova (+7,7%).

Secondo Patrick Albertengo, co-founder e managing director di Reopla, solo una piccola parte delle compravendite immobiliari in Italia è gestita da privati, mentre la grande maggioranza di immobili è affidata alle agenzie immobiliari. Questo perché, a differenza dei privati che tendono a sovrapprezzare gli immobili, gli agenti immobiliari dispongono di maggiore esperienza nel settore e di strumenti tecnologici che consentono di effettuare valutazioni più oggettive e in linea con il reale valore di mercato dell’immobile.

Il rapporto sottolinea inoltre che gli immobili affidati alle agenzie sono soprattutto quelli sopra i 145 mq. In tutta Italia, infatti, circa il 88% degli immobili di questa tipologia sono affidati ad agenzie. La percentuale di immobili più alta (17%) affidata a privati si registra invece laddove la metratura è inferiore ai 50 metri quadri. Tuttavia, questa categoria è anche quella con meno unità in vendita a livello nazionale, solo 62.007 immobili.

Infine, il rapporto mostra che Roma è la città italiana con il maggior numero di compravendite (30.570) seguita da Milano (25.086) e Torino (10.856).

L’esperienza delle agenzie immobiliari, la loro conoscenza del territorio e degli strumenti tecnologici disponibili, consentono di offrire un servizio di vendita altamente professionale. Le agenzie immobiliari, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel mercato immobiliare residenziale italiano, gestendo la maggior parte delle compravendite.

Secondo i dati forniti dallo strumento AgentPricing.com di Reopla, società specializzata nella Big data Analysis e nella realizzazione di software innovativi e Avm (automated valuation mode) per il settore immobiliare, le agenzie vendono gli immobili nella metà del tempo di un privato. A fronte di una media nazionale ponderata di 6,4 mesi per completare una compravendita, le tempistiche si abbassano a 5,8 mesi quando a occuparsene è un’agenzia, contro i 12,2 mesi necessari tra privati.

Ma non solo: anche il margine di trattativa si riduce con l’intermediazione delle agenzie immobiliari. Mentre il margine di trattativa tra privati è mediamente dell’8,6%, nelle compravendite gestite da agenzie si riduce all’8,4%, mentre sale al 10,2% nelle trattative tra privati.

Un altro dato interessante che emerge dal report di Reopla è che, a livello nazionale, solo una piccola parte delle compravendite immobiliari è gestita da privati e la grande maggioranza degli immobili è affidata alle agenzie immobiliari. Infatti, l’85,9% delle compravendite è gestito dalle agenzie immobiliari, mentre il 14,1% da privati.

Se si analizzano le 15 principali città italiane per popolazione, emerge che gli immobili affidati a privati vengono proposti a un prezzo che mediamente è il 13% più alto rispetto al reale valore di mercato. I sovrapprezzi più elevati si registrano a Venezia (+24,6%), Verona (+19,7%), Roma (+19,2%) e Genova (+17,1%). Al contrario, la differenza minore si registra a Milano (+5,2%), Trieste (+6,5%) e Padova (+7,7%).

Gli immobili affidati alle agenzie sono soprattutto quelli sopra i 145 mq. In tutta Italia, infatti, sono circa 311.100 gli immobili che superano una metratura di 145 mq: l’88% degli immobili di questa tipologia sono affidati ad agenzie. La percentuale di immobili più alta (17%) affidata a privati si registra invece laddove la metratura è inferiore ai 50 metri quadri: questa categoria, però, è anche quella con meno unità in vendita a livello nazionale, 62.007 immobili.

È interessante notare come la scelta di affidarsi ad un’agenzia immobiliare o di vendere privatamente un immobile sia influenzata anche dalla città in cui ci si trova.

Bologna, ad esempio, è la città che si affida di più alle agenzie (l’89,4% degli immobili), mentre Messina è quella dove sono più frequenti le trattative gestite da privati (25,9% degli immobili venduti).

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