Quando si riceve un immobile in donazione, è fondamentale essere informati sull’imposta di donazione, un tributo che può essere dovuto allo Stato in specifiche circostanze. Questo tipo di trasferimento gratuito di beni, che può sembrare vantaggioso dal punto di vista economico, può avere conseguenze fiscali significative. Pertanto, è essenziale conoscere le norme vigenti, le aliquote applicabili e le franchigie previste, che variano in funzione del legame tra il donante (chi cede il bene) e il donatario (chi lo riceve).

Che Cos’è la Donazione e Come Funziona

La donazione è un contratto attraverso il quale una persona (donante) trasferisce a un’altra (donatario) un bene o un diritto senza richiedere alcun pagamento in cambio. Questo tipo di cessione è caratterizzato dalla gratuità e può avvenire sia per beni mobili che immobili. Tuttavia, anche se non è richiesto un corrispettivo monetario per il trasferimento del bene, in alcune situazioni il donatario è tenuto a pagare un’imposta di donazione allo Stato.

Calcolo dell’Imposta di Donazione: Aliquote e Franchigie

L’imposta di donazione non è applicata indiscriminatamente, ma varia a seconda del valore del bene donato e del grado di parentela tra donante e donatario. Questo è cruciale per determinare sia l’aliquota che le franchigie di esonero. Le principali categorie sono:

  1. Donazioni a Coniuge, Figli e Nipoti: In caso di donazione tra coniugi o parenti in linea retta (genitori e figli, nonni e nipoti), si applica un’aliquota del 4%, con una franchigia di 1 milione di euro per ciascun beneficiario. Questo significa che se il valore del bene donato non supera tale somma, l’imposta non è dovuta.
  2. Donazioni a Fratelli e Sorelle: In questo caso, l’aliquota è del 6% e la franchigia si riduce a 100.000 euro per ciascun fratello o sorella. Qualora il valore del bene superi questa soglia, si pagherà l’imposta solo sulla parte eccedente.
  3. Donazioni tra Parenti Fino al Quarto Grado: Se la donazione avviene tra parenti entro il quarto grado o affini fino al terzo grado, l’aliquota rimane del 6%, ma in questo caso non è prevista alcuna franchigia. L’imposta viene calcolata sull’intero valore del bene donato.
  4. Donazioni a Soggetti Estranei: Quando la donazione è effettuata verso persone che non hanno un legame di parentela o verso parenti oltre il quarto grado, l’aliquota sale all’8%, senza possibilità di applicare alcuna franchigia. Anche in questo caso, l’imposta si applica sull’intero valore del bene.
  5. Donazioni a Persone con Disabilità: Un’eccezione significativa riguarda le donazioni a favore di soggetti con disabilità. In questo caso, le aliquote del 4%, 6% e 8% si applicano a seconda del grado di parentela, ma la franchigia è elevata fino a 1.500.000 euro. Questa misura rappresenta un’agevolazione sostanziale, volta a proteggere economicamente le persone con disabilità.

Stipulare un Contratto di Donazione: Cosa Serve Sapere

La donazione, per essere valida, deve essere formalizzata attraverso un atto pubblico redatto da un notaio, a meno che non si tratti di donazioni di beni di modico valore. Il notaio non solo redigerà l’atto, ma si occuperà anche di versare l’imposta di donazione dovuta. Oltre all’imposta di donazione, sono previste altre tasse:

  • Imposta di Registro: Un importo fisso di 200 euro è dovuto al momento della registrazione dell’atto.
  • Imposte Ipotecarie e Catastali: Per i beni immobili, sono previste imposte pari al 2% e 1% rispettivamente per le imposte ipotecarie e catastali. Tuttavia, se l’immobile donato è una prima casa, queste imposte si riducono a 200 euro in totale.

Se il valore della donazione non supera la franchigia applicabile, il donatario è esente non solo dall’imposta di donazione, ma anche dalle imposte di registro e dalle imposte ipotecarie e catastali.

Quando L’Imposta di Donazione non è Dovuta

In alcuni casi, l’imposta di donazione non è mai dovuta. Ciò avviene principalmente per i trasferimenti di modico valore o per donazioni fatte a enti pubblici o enti assistenziali. Inoltre, le donazioni tra parenti stretti di importi inferiori alla franchigia sono esenti dall’imposta, rendendo questo tipo di trasferimento un’opzione fiscale vantaggiosa in molte situazioni.

Considerazioni Finali

Ricevere un immobile in donazione può rappresentare un notevole arricchimento patrimoniale, ma richiede attenzione agli aspetti fiscali. La complessità della normativa, con le sue diverse aliquote e franchigie, rende fondamentale rivolgersi a un professionista, come un notaio o un consulente fiscale, per evitare sorprese. Inoltre, chi desidera donare un immobile dovrebbe sempre valutare con attenzione l’impatto fiscale, sia per sé che per i propri eredi o beneficiari.


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L’acquisto e la vendita di una casa in Italia comportano diverse imposte e tasse, variabili in base a fattori come la natura del venditore, la tipologia dell’immobile e il fatto che si tratti di una prima o seconda casa.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio tutte le imposte legate a queste operazioni, insieme a informazioni utili sul sistema del prezzo-valore, le imposte sul mutuo e le spese notarili.

Tasse sull’Acquisto di una Casa

Acquisto di una Prima Casa

Da un Privato:

  • Imposta di Registro: 2% del valore catastale. Questa tassa è calcolata sul valore catastale dell’immobile, spesso inferiore al prezzo di mercato.
  • Imposta Ipotecaria: Fissa a 50 euro.
  • Imposta Catastale: Fissa a 50 euro.

Da un’Impresa:

  • Imposta di Registro: 200 euro.
  • Imposta Ipotecaria: 200 euro.
  • Imposta Catastale: 200 euro.
  • IVA: 4%.

Acquisto di una Seconda Casa

Da un Privato:

  • Imposta di Registro: 9% del valore catastale, con un minimo di 1.000 euro.
  • Imposta Ipotecaria: Fissa a 50 euro.
  • Imposta Catastale: Fissa a 50 euro.

Da un’Impresa:

  • Imposta di Registro: 200 euro.
  • Imposta Ipotecaria: 200 euro.
  • Imposta Catastale: 200 euro.
  • IVA: 10% per abitazioni non di lusso e 22% per le abitazioni di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9).

Agevolazioni Prima Casa

Per usufruire delle agevolazioni fiscali “prima casa”, è necessario che:

  • L’immobile non sia classificato come di lusso.
  • Sia situato nel comune di residenza dell’acquirente entro 18 mesi dall’acquisto.
  • L’acquirente non sia titolare esclusivo di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un’altra casa acquistata con le stesse agevolazioni.

In caso di vendita prima di cinque anni dall’acquisto, le agevolazioni sono perse e l’acquirente deve pagare le imposte risparmiate più una sanzione del 30% delle stesse.

Tasse sulla Vendita di una Casa

Plusvalenza Immobiliare

La plusvalenza, ovvero il guadagno realizzato dalla vendita di un immobile, è soggetta a tassazione se:

  • L’immobile viene venduto entro cinque anni dall’acquisto.
  • Non è stato utilizzato come abitazione principale per la maggior parte del periodo tra l’acquisto e la vendita.

La plusvalenza è calcolata come la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto dell’immobile, aumentato di eventuali spese documentate per interventi di manutenzione straordinaria. La tassa sulla plusvalenza è del 26%.

Sistema del Prezzo-Valore

Il sistema del prezzo-valore consente di tassare il trasferimento degli immobili sulla base del loro valore catastale, indipendentemente dal prezzo di mercato. Questo sistema è utilizzabile nelle compravendite tra privati e offre vantaggi significativi in termini di trasparenza ed equità fiscale. Il prezzo-valore implica che le imposte di registro, ipotecaria e catastale siano calcolate sulla base del valore catastale, riducendo così il rischio di accertamenti fiscali e garantendo una maggiore prevedibilità delle imposte da pagare.

Imposte sul Mutuo

Quando si accende un mutuo per l’acquisto della casa, sono previste ulteriori imposte:

  • Imposta Sostitutiva: Per la prima casa, l’imposta sostitutiva è pari allo 0,25% dell’importo del mutuo. Per la seconda casa, l’imposta sostitutiva è del 2%.
  • Queste imposte sono dovute all’atto della stipula del mutuo e vengono generalmente trattenute direttamente dalla banca erogatrice del mutuo.

Spese Notarili

Le spese notarili variano in base al valore dell’immobile e alla complessità dell’atto. Queste spese includono:

  • Onorario del Notaio: Variabile in base al valore dell’immobile.
  • Tasse per la Registrazione: Include le spese di registrazione, trascrizione e voltura catastale.
  • Altri Costi Aggiuntivi: Possono includere certificazioni, visure catastali e ipotecarie.

Conclusione

L’acquisto e la vendita di immobili in Italia comportano diverse tasse e imposte che variano in base a fattori come la tipologia di immobile, il venditore e se l’acquirente beneficia delle agevolazioni prima casa. È cruciale conoscere queste regole per evitare errori costosi e sfruttare al meglio le agevolazioni disponibili. Per garantire una gestione efficace di queste transazioni, è consigliabile consultare un notaio o un consulente fiscale esperto.

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